Page:Lumbroso - Souvenirs sur Maupassant, 1905.djvu/52

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Il faut, d’un grand écrivain, ignorer le moins possible. Il faut s’adresser à tous ceux qui, de près ou de loin, ont pu connaître Maupassant ou des personnes qui avaient approché Maupassant. On peut glaner partout quelques souvenirs, quelques anecdotes, quelques documents inédits, des lettres, par exemple, qui peuvent consoler un peu M. Maynial

    mortali e d’aneddoti mezza letteratura francese, morti e vivi ; ma anche in due ore le udii ripetere cinque o sei volte il nome di Maupassant con un fervore di rispetto e un improvviso sguardo di devozione tanto più commoventi dopo tutta quell’altra strage. Alla fine, diradandosi gli invitati, in due o tre ci si raccolse in un angolo intorno a lei e la lasciammo parlare di quel suo dio cosi deliziosamente umano...

    « Adesso trovo molti di quei ricordi su Maupassant fissati da lei in un volume En regardant passer la vie, pubblicato in collaborazione con Henri Amic, e anche vi ritrovo per la memoria del grande narratore tutta quella trepida religione che mi commosse quella sera.

    « Di Maupassant che gli editori vendono come quand’era vivo ed attivo, i critici francesi, dopo la girandola di parole intorno al suo médiocre [??] monumento del Parc Monceau, parlano più poco. La sua prosa semplice, limpida, perfetta, la sua ostentata oggettività - che pure non ha ingannato Tolstoi e gli ha fatto dire esser Maupassant dei naturalisti francesi l’unico che riveli la sua grande bontà e la sua grande pietà, pur nelle sue pagine più crude -, la sua vita quasi tutta lontana dalle camarille letterarie parigine, la sua morte avvenuta in fonde a un manicomio dopo due anni d’agonia, quando già i giornalisti avevano celebrato i suoi funerali ed esaurite le storielle et gli aggettivi: tutto ha contribuito a sottrarlo